Il Covid-19 sta mettendo a dura prova la fiducia nei confronti delle aziende e la loro capacità di creare legami. Ecco come usare le parole (e il silenzio) per far sapere che ci siamo, nonostante tutto.

La situazione che stiamo vivendo ha del surreale, soprattutto in Val Seriana, epicentro dell’epidemia italiana. Non starò a dilungarmi su quanto sia pesante vivere e lavorare mentre fuori regna il silenzio interrotto solo dalle sirene delle ambulanze. Quello che vorrei fare in questo articolo è sottolineare quanto sia importante per le aziende, ma anche per tutti noi, combattere questo silenzio con le parole. Seppur in una situazione di emergenza, abbiamo la fortuna di vivere in un periodo in cui i mezzi di comunicazione sono a nostra disposizione, e sfruttarli al meglio è l’unico modo che abbiamo per continuare a creare relazioni anche a distanza.

Mantenere il silenzio: perché sì e perché no

Di punto in bianco l’8 marzo i negozi hanno dovuto chiudere le saracinesche, le aziende hanno fermato la produzione, i professionisti si sono chiusi in casa all’insegna dello smart-working. Nelle strade è iniziato il silenzio, e molti hanno deciso di rispettarlo, silenziandosi a loro volta. Per le imprese e i freelance, però, il silenzio può essere un’arma a doppio taglio: se da una parte rispecchia l’osservanza dei decreti ministeriali e la volontà di rispettare, per lo meno nella bergamasca, il lutto diffuso che ci ha colpiti, dall’altra rischia di tagliare i ponti con i nostri clienti e lasciarli soli. L’uomo è un essere sociale e l’ultima cosa che vuole è sentirsi abbandonato: se di punto in bianco abbandoniamo i nostri contatti, rischiamo che loro cerchino appiglio da qualche concorrente e, quando tutto sarà finito, non saranno più interessati a creare un contatto preferenziale con noi.

Se decidi di scegliere il silenzio, prima di chiuderti nei tuoi pensieri, cerca di coinvolgere i tuoi contatti in questa scelta, spiegando il perché anche solo con un post sui tuoi canali Social. Questo aiuterà i clienti a capire la tua assenza e li renderà più disponibili a tornare da te quando tutto sarà finito.

Come combattere il silenzio

Oggi più che mai le aziende hanno bisogno di essere vicine ai propri clienti e di far sentire che ci sono nonostante tutto. Ecco quindi che le parole corrono in nostro aiuto e ci permettono di continuare ad alimentare un filo rosso che lega clienti e aziende anche a distanza. Come? Dipende dalle situazioni. Ecco qualche esempio:

1. Le parole per le aziende

Le aziende sono chiuse, ma questo non impedisce loro di far sentire la propria presenza e la propria vicinanza con i clienti attraverso post social e articoli sui propri blog. Continua a scrivere sul tuo sito web o sulle tue pagine Social, racconta come stai affrontando la crisi, commenta le news di mercato, dai consigli su come utilizzare i tuoi prodotti mentre siamo costretti in casa,… insomma, fai sentire che ci sei anche se la produzione è chiusa. I tuoi clienti capiranno che stai lottando esattamente come stanno facendo loro, non si sentiranno soli e, quando tutto sarà finito, verranno a cercarti per abbracciarti e iniziare insieme un nuovo capitolo della vostra relazione.

2. Le parole per gli e-commerce

Non so come funzioni nel resto d’Italia, ma qui in Val Seriana la maggior parte dei corrieri ha sospeso le consegne, questo significa che qualsiasi ordine effettuato a inizio marzo è fermo in qualche magazzino e non verrà consegnato prima di… ancora non lo sappiamo. Se entri nell’account dell’e-commerce dove hai fatto l’acquisto, ti dà il benvenuto un pop-up che ripete quanto la situazione sia critica – come se non lo sapessimo già – che l’azienda si scusa del disagio e che “potrebbero” esserci ritardi nelle consegne. Sono anni che parliamo di Marketing Automation, perché non sfruttarlo in questo momento così difficile per evitare un pop-up generico e scrivere una mail a chi non riceverà i propri ordini per non farlo sentire solo e ricordargli che il suo ordine non è andato perso?

Una mail al posto di un pop-up crea un legame più profondo, fa sentire l’utente importante e gli ricorda che l’azienda ha a cuore il suo ordine.

3. Le parole per i professionisti

Come per le aziende, anche i freelance possono utilizzare le parole per continuare a creare un legame con i propri clienti con consigli utili. Chi già aveva un blog o pagine Social molto attive, può continuare su questa strada, come già stanno facendo food blogger che organizzano lezioni di cucina a distanza o professionisti che pubblicano con più frequenza consigli utili di marketing. Se invece non lo hai mai fatto, questa può essere l’occasione giusta per creare uno spazio di scambio con i tuoi contatti e iniziare a tessere quel filo rosso che vi terrà uniti anche alla fine dell’epidemia.  

Vorresti tessere un filo diretto con i tuoi potenziali clienti, ma non sai da dove iniziare?

Contattami e valuteremo insieme la strada più adatta per trasmettere fiducia e creare legami.