Quando Non Serve Essere Il Primo Risultato

Essere primo su Google serve sempre? Per quali ricerche non vale la pena investire? Scopriamolo insieme.


Essere primi su Google rappresenta un netto vantaggio competitivo per la tua azienda, e in linea di massima fa sempre bene alla tua visibilità.

Ci sono però due occasioni in cui non vale la pena intestardirsi a voler conquistare la prima posizione per una determinata ricerca. Eccole nello specifico:

1- Il nome della tua ragione sociale

Chi cerca on line il nome della tua attività, già ti conosce e con tutta probabilità sta cercando la tua sede o il tuo numero di telefono.

Se hai lavorato anche solo il minimo sindacale per avere visibilità on line – ovvero hai creato un sito web, hai una pagina Google My Business e una pagina su un altro canale Social – la tua azienda è tra i primi risultati.

Se così non fosse, le possibilità sono due:

  • Non appari proprio, e quindi è il caso che contatti qualcuno per farti aiutare a organizzare tutta la tua comunicazione in rete, non solo le tue posizioni nei risultati di Google.
  • Appare un’altra azienda con lo stesso nome, e qui le cose si complicano. Capita a volte che la tua azienda omonima sia dall’altra parte del mondo e che quindi, anche se appare prima di te, gli utenti non sono interessati a cliccare sul suo risultato e scorrono fino a trovare il tuo nome.
    Se la tua azienda omonima opera sul territorio italiano ed è tua diretta concorrente, invece, le cose si complicano. Anche in questo caso, però, apparire primo su Google serve a gran poco e per evitare confusione ti consiglio di affidarti a un professionista per strutturare una strategia di marketing che vada ben oltre il SEO.

Piccola nota: Le campagne AdWords

Trovo sempre più aziende che investono in AdWords usando come Keyword la loro ragione sociale. Perché? Perché spendere soldi se i vostri riferimenti sono subito sotto? Perché investire su una parola che cerca chi vuole parlare con il vostro omonimo e vi fa solo perdere credito? A voi l’ardua sentenza…

2- Prodotti specifici dove combatti con le multinazionali

Una volta il titolare di una PMI di Como, dopo che gli avevo ottimizzato circa 10 pagine, mi chiamò per dirmi che sì, insomma, era soddisfatto del lavoro, ma cercando uno dei prodotti che rivendeva, eBay era in prima posizione e lui in seconda.

Devo spiegartelo io che tu hai investito meno 1000 Euro per quella posizione, mentre eBay ha squadre di professionisti al suo servizio h24?

Ottimizzare i testi del sito ha migliorato l’esperienza utente, ha permesso all’azienda di ottenere quella posizione e, a lungo andare, ha aumentato anche le vendite dirette, ma se con meno di 1000 Euro io riuscissi a portare le PMI ad avere più visibilità di eBay, non vivrei di certo sui monti in provincia di Bergamo.

In questo caso, accanirsi per avere la prima posizione è davvero rischioso – e molto oneroso, meglio dunque optare per il caro vecchio AdWords.

Questa volta sì che può aiutare! Anche se rivendi un prodotto non tuo, conviene investire su AdWords per apparire prima delle multinazionali e dei portali come eBay, Amazon e trova prezzi. L’utente che cerca un prodotto specifico vedrà subito il tuo annuncio ed è probabile che clicchi per visitare il tuo shop on line prima di consultare gli altri siti.

Ricorda però che se ti affidi ad Adwords, l’utente trova il tuo sito, ma l’esperienza d’acquisto dipende dai contenuti delle tue pagine.

Anche se investi in annunci pubblicitari, non rinunciare a ottimizzare le singole pagine e rendere l’esperienza di navigazione piacevole. Gli utenti ringrazieranno e le vendite aumenteranno.

In conclusione, va bene la prima posizione tra i risultati di ricerca, ma è lì che inizia la partita e sta a te decidere se accanirti su quella posizione, o se tirarti indietro di qualche passo, ma dare il tutto per tutto per rendere unica l’esperienza sulle tue pagine e conquistare il cuore dei tuoi clienti.